Il Premier Draghi nel suo discorso al Senato dello scorso 17 febbraio ha ribadito che la “casa” dei pazienti deve diventare il “principale luogo di cura”. Una rivoluzione oggi possibile grazie alla “telemedicina” e all’”assistenza domiciliare integrata.
La pandemia da Covid ha accelerato il processo di digitalizzazione della sanità e della trasformazione delle modalità di fruizione della salute e dell’informazione sui temi della salute.
Da questo periodo di crisi nasce una grande occasione, come ci insegnano tutti i periodi di crisi nella storia: mettere tutte le questioni a sistema cambiando totalmente l’approccio alla sanità.
Tema centrale di questa evoluzione è l’integrazione dei servizi sanitari e sociali territoriali al fine di agevolare i processi di assistenza domiciliare.
Le indicazioni relative alla digitalizzazione del nostro Sistema Sanitario contenute nei diversi Piani e interventi di indirizzo che si sono succeduti negli ultimi mesi Rapporto Colao, Programma Nazionale di Riforma del DEF 2020, Nuove Indicazioni Nazionali sulla Erogazione di Prestazioni in Telemedicina e Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR), uniti alle risorse che arriveranno dall’Unione Europea relative all’assistenza di prossimità e telemedicina e Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria, sono la concreta dimostrazione che il sistema sanitario italiano è pronto al cambiamento.
Tra le prime priorità, c’è quella di potenziare la sanità territoriale dal punto di vista sia organizzativo che di potenziamento delle tecnologie abilitanti , volta a limitare gli accessi impropri negli ospedali.
Il digitale ha un ruolo decisivo per garantire percorsi di cura e riabilitazione, ma anche per la gestione dei pazienti fragili e cronici.
È evidente come la necessità di procedere a istituzionalizzare i servizi di telemedicina, anche da punto di vista normativo, sia solo il primo passo: è necessaria la formazione dei medici, pazienti e caregivers.
Il modello di Connected Care nazionale, rispetto ai servizi di Telemedicina erogabili localmente, favorisce le azioni di prevenzione primaria verso i cittadini, la presa in carico dei pazienti sulla base di piani di cure personalizzati (PDTA), il monitoraggio da remoto dei parametri vitali dei pazienti mediante dispositivi certificati da remoto, i servizi di televisita e teleassistenza , fino alla condivisione e alla collaborazione tra professionisti.
Non dimentichiamo che tra i vantaggi dell’IT c’è la condivisione dei dati che hanno una rilevanza cruciale nella digital health e in quanto tali devono essere considerati come un bene pubblico.
In questo periodo, come mai prima, abbiamo visto che la condivisione dei dati e delle esperienze è importante per accompagnare le persone fuori dalla malattia.
La sanità del futuro passa anche nella messa in rete di tante realtà e informazioni per garantire un servizio sanitario più vicino ai cittadini.
Dyrecta Lab, ha sviluppato una piattaforma in cloud per l’erogazione servizi di Telemedicina per l’assistenza socio-sanitaria, telemonitoraggio e teleconsulto, erogazione di televisita per la deospedalizzazione dei pazienti rivolta a organizzazioni sanitarie , medici, ospedali.