Le tecnologie immersive sono sempre più diffuse nelle aziende nel digital manufacturing: offrono efficienza, produttività e sicurezza in attività come riparazioni, manutenzioni, progettazione e assemblaggio. E sarà la realtà aumentata a portare i maggiori benefici nelle operations e a diffondersi sempre di più.
Secondo uno studio di Capgemini Research Institute, attualmente è implementata nel 45% delle imprese.
Per spiegare come funziona la realtà aumentata, basta immaginare di inquadrare con un tablet o uno smartphone un oggetto qualunque e visualizzare sul display qualsiasi tipo di informazione aggiuntiva: testi, immagini e filmati.
La caratteristica che contraddistingue la realtà aumentata, potremo dire la unique value proposition, infatti, è quella dell’overlay.
Esempio: la fotocamera “legge” l’oggetto nell’inquadratura, il sistema lo riconosce e attiva un nuovo livello di comunicazione che si va a sovrapporre e a integrare perfettamente alla realtà, potenziando la quantità di dati di dettaglio in relazione a quell’oggetto.
L’esordio della realtà aumentata è stato nell’ entertainment ma, per la capacità di aggiungere nuovi livelli informativi, in tempo reale e ad alto tasso di interazione, soprattutto se pensiamo alle tecnologie indossabili, si sta molto diffondendo anche in ambito industriale, nelle supply chain e nelle operations.
Facciamo qualche esempio che aiuta a capire contesti e orizzonti dello sviluppo.
In ambito industriale, nello specifico, lo scenario tecnologico della realtà aumentata abilita ampi e numerosi orizzonti applicativi: è possibile presentare un macchinario industriale dettagliando le spiegazioni e i manuali di istruzioni grazie al supporto di contenuti che in tempo reale, compaiono sullo schermo mostrando sia l’esterno sia l’interno di ogni componente, video che spiegano il funzionamento di ingranaggi e sistemi, la dinamica dei processi e delle specificità.
Le aziende del settore manifatturiero possono ridurre i tempi di fermo macchina non pianificati, causati dai guasti all’hardware, la mancanza di un operatore o anche l’assegna di una corretta diagnostica dei guasti.
Grazie infatti alle tecnologie di AR è possibile intervenire tempestivamente e in maniera mirata col supporto di informazioni acquisite in tempo reale attraverso video, immagini o consultazione di manuali tecnici ma anche ricevere supporto da remoto da tecnici non in loco.
Dalla ricerca Digital Factories 2020 Shaping the future of manufacturing (PWC), emerge che il 98% delle aziende si aspetta di aumentare l’efficienza con tecnologie digitali come il Manufacturing Execution System (MES) integrato, la manutenzione predittiva o soluzioni di realtà aumentata.
La diffusione della realtà aumentata in ambito industriale è strettamente correlata all’affermazione del paradigma di Industria 4.0. Quest’ultimo, prevede la digitalizzazione e la connessione di tutti i macchinari presenti negli stabilimenti produttivi, così da ottimizzare i costi e accorciare il time to market, in modo da consentire alle imprese industriali di affrontare al meglio la competizione globale.
Nelle moderne Smart Factory la continuità dei tempi di attività riveste un ruolo fondamentale, ma deve andare di pari passo con la qualità dei prodotti e delle stesse operations.
La realtà aumentata può giocare un ruolo chiave nell’innovazione del settore secondario, abilitando una migliore formazione del personale, un controllo di qualità più efficace e una modalità di progettazione radicalmente innovativa.
Ma l’ambito più conosciuto relativamente all’impiego delle tecnologie AR nell’industria, è proprio quello relativo all’assemblaggio e produzione: tecnologie come gli smart glasses, che hanno il privilegio di lasciare le mani libere agli operatori, possono garantire un efficace supporto nello svolgimento delle attività, in particolare in quelle più complesse, suggerendo passo dopo passo le azioni giuste da intraprendere.
Nelle officine meccaniche il controllo delle parti del motore o dell’impianto elettrico per tutte le attività di monitoraggio e manutenzione può essere risolto grazie alle soluzioni di realtà aumentata con l’uso di visori che offrono informazioni dettagliate in overlay rispetto a ogni singola parte su cui occorre effettuare controlli o interventi.
Il 45% delle aziende utilizza la realtà aumentata e il 36% la realtà virtuale per migliorare le proprie operations. E con risultati sorprendenti: l’82% delle aziende che ha già adottato realtà aumentata e virtuale dichiara di aver riscontrato benefici pari o superiori alle proprie attese.
Le aziende quindi iniziano a vedere i benefici della tecnologia immersiva.
C’è però una differenza fra Realtà Aumentata e Realtà Virtuale: nonostante la realtà aumentata sia più difficile da implementare, e più costosa, le aziende ritengono che porti con sé più vantaggi della realtà virtuale.
Secondo l’economista Michael Porter addirittura sarà lo strumento che permetterà all’uomo di colmare la distanza tra mondo fisico e mondo digitale.
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