Prevedere il futuro e non farsi cogliere impreparati: il P.N.R.R. (PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA) stima che il numero di anziani non autosufficienti, cioè con disabilità fisiche o mentali e dipendenti da altre persone nella vita quotidiana, raddoppierà fino a quasi 5 milioni entro il 2030.
Per affrontare questa importante criticità, il P.N.R.R. punta a colmare il divario dell’Italia rispetto alle “best practices” messe in atto dai partners europei in tema di assistenza agli anziani, investendo in questo ambito importanti somme di denaro. Il piano sostanzialmente prevede due determinanti interventi:
1. il primo punta sulla rinconversione delle RSA in appartamenti autonomi e attrezzati, in modo da garantire la massima autonomia e indipendenza delle persone anziane e le cure necessarie alle persone con disabilità, sul potenziamento dell’assistenza a casa e sull’ incremento dei servizi e delle infrastrutture sociali di comunità per gli anziani anche lontano dalle grandi città, in modo da creare luoghi di aggregazione dove gli anziani che vivono in casa possano ricevere servizi e trovare forme di vita comunitaria;
2. il secondo intervento prevede una legge di riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti (riforma attesa niente meno che dagli anni ’90), che avrà come obiettivi la semplificazione delle procedure di accesso alle prestazioni, il potenziamento dell’assistenza domiciliare e la riqualificazione delle Rsa.
Fonte: Il Sole 24 Ore