I robo advisors sono un tipo di consulenti che forniscono prestazioni finanziarie e gestiscono gli investimenti online, sulla base di strategie personalizzate a costi inferiori rispetto ai gestori presenti sul mercato.
I robo-advisors si basano su degli algoritmi e sulla Modern Portfolio Theory (Mpt) per la scelta e la gestione di un ventaglio di asset equilibrati e adatti ad ogni cliente. Essi costituiscono degli strumenti complessi disegnati grazie all’apporto di varie figure professionali, come per esempio i consulenti finanziari, i gestori d’investimenti, i data scientists e programmatori informatici.
Le piattaforme di consulenza digitale offrono diversi vantaggi rispetto alle tradizionali modalità di investimento, quali:
L’Insensibilità alle emozioni: il vantaggio più significativo dei robo advisor è che non sono influenzati dalle emozioni. Le decisioni prese dalle piattaforme di robo-advisory si basano su statistiche in tempo reale e non su eventi a breve termine, eventi da cigno nero o eventuali pregiudizi.
Inoltre, forniscono delle opzioni in base all’orizzonte di investimento, tolleranza al rischio, obiettivi finanziari e bilancio. In questo modo, viene eliminato l’impatto di comportamenti illogici, processi decisionali inadeguati e decisioni di acquisto o vendita spontanee, il che è fondamentale durante l’attuale periodo di incertezza.
Investire in profili di rischio variabili e società stabili: un altro vantaggio è che la maggior parte delle piattaforme di robo-advisory offrono prodotti che soddisfano diversi livelli di rischio. Gli investimenti creati in prodotti ad alto, medio o basso rischio dipendono tutti dalla propensione al rischio degli investitori.
Orizzonte di investimento a lungo termine: un notevole vantaggio del robo-advisory durante la pandemia è il suo orizzonte a lungo termine. La maggior parte degli investimenti effettuati attraverso le piattaforme di consulenza digitale sono di lunga durata. È importante considerare che la pandemia ha causato rallentamenti temporanei nell’economia; tuttavia, l’orizzonte a lungo termine resta assicurato. Gli investimenti a lungo termine effettuati attraverso le piattaforme di robo-advisory riprenderanno slancio dopo la fine della pandemia. La notizia inquietante è che il Dow Jones è sceso del 6,7% in dieci giorni durante la pandemia, l’S & P 500 ha perso l’8,1%, il petrolio greggio ha raggiunto i numeri negativi per la prima volta nella storia e il Nasdaq è sceso del 12,3%. Tuttavia, la visione a lungo termine offre un raggio di speranza.
Rivalutazioni: è necessario sapere che le valutazioni effettuate dalle piattaforme di robo-advisory non sono permanenti. I portafogli vengono rivalutati e ribilanciati al mutare delle condizioni economiche e di mercato. L’effetto della volatilità sugli investimenti è mitigato attraverso interventi tattici da parte dei gestori di portafoglio digitale che aggiungono il tocco umano al robo-advisory.
Commissioni basse: le piattaforme di robo advisory sono anche utili durante la pandemia a causa delle loro commissioni a basso costo, di solito dallo 0,25% all’anno, rispetto agli agenti di cambio convenzionali e ad altre alternative. Durante i periodi di instabilità finanziaria e incertezza, gli investitori preferiscono pagare commissioni basse e richiedono saldi di apertura bassi.
In genere gli investimenti che possono essere realizzati dai Robo-advisors sono rivoti al mercato degli ETF ovvero agli Exchange Traded Fund. In base ai dati che sono stati analizzati da PWC è necessario considerato che i clienti potenziali dei robo-advisors sono maggiormente diffusi presso la popolazione giovanili. Infatti a seguito di una intervista che è stata realizzata risulta che il 58% della popolazione tra i 18 ed i 26 anni accetterebbero una consulenza finanziaria da parte di un robo-advisor. Tel percentuale sale al 60% nel caso della popolazione con una età compresa tra i 27 ed i 35 anni. Per la popolazione compresa tra i 36 ed i 45 la percentuale di persone disposte ad accettare una consulenza finanziaria da parte dei robo advisors è pari a circa il 26%. Nel gruppo delle persone aventi una età compresa tra i 46 ed i 55 anni la percentuale di persone disposte ad accettare una consulenza finanziaria da parte di un robo-advisor è pari al 40%. Nel gruppo di persone aventi una età compresa tra i 56 ed i 65 anni la percentuale di persone che accetterebbero una consulenza finanziaria da parte di un robo-advisor è pari al 35, una percentuale che arriva al 4% per gli over 65. Questo significa effettivamente che le persone più giovani, che sono maggiormente fiduciose nei confronti dell’utilizzo degli strumenti dell’innovazione tecnologica, costituiscono il mercato di riferimento dei robo-advisors. Tuttavia, occorre anche considerare che i giovani generalmente non hanno molte risorse da investire nei mercati finanziari e ne deriva che effettivamente le risorse che questi potrebbero mobilitare nei confronti degli investimenti finanziari sono sostanzialmente ridotti. Invece le persone che hanno maggiori risorse finanziarie che sono soprattutto le persone che hanno una età superiore ai 36 anni hanno una bassa propensione ad utilizzare i robo-advisors e magari preferiscono utilizzare gli strumenti tradizionali della consulenza finanziaria che prevedono l’interazione non con gli algoritmi quanto piuttosto con delle persone che hanno conoscenze in materia.
Chiaramente occorre considerare che in questo tipo di innovazioni l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, del Machine Learning e dei Big Data risulta essere orientato alla riduzione del capitale umano impiegato nelle aziende di consulenza finanziaria.
La crisi finanziaria del 2007-2008 ha messo in evidenza i limiti dei modelli di valutazione del credito basati esclusivamente su valori di tipo metrico e documentale. Tali inefficienze potrebbero anche aumentare e diventare molto pericolose in caso di applicazione di automatismi all’investimento finanziario con rischio di creare delle nuove tipologie di crisi finanziarie ovvero le crisi da eccesso di automazione. In questo senso è necessario che le politiche economiche e di regolamentazione intervengano per verificare la sostenibilità e valutare gli effetti sistemici prodotti dalle scelte finanziarie suggerite dagli algoritmi di robo-advisors per evitare che tale innovazione di processo non solo produca disoccupazione nel breve quanto anche generi delle vere e proprie crisi finanziarie di carattere sistemico.