La crisi climatica rimane la sfida decisiva del nostro tempo. Gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi mai registrati.
L’8 ottobre il Parlamento Europeo ha proposto di innalzare l’obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2030 dal 40 al 60% rispetto ai livelli del 1990. La de-carbonizzazione del mix energetico utilizzato nei trasporti entro il 2050 sarà sostenuta anche da un maggiore utilizzo della ferrovia e di altri modi di trasporto sostenibili, quali le vie navigabili interne e il trasporto marittimo a corto raggio, in particolare per il trasporto merci. Tutti i settori dei trasporti (stradale, ferroviario, aereo e vie navigabili) dovranno contribuire allo sforzo di riduzione del 55 %.
L’efficientamento energetico, l’uso di fonti di energia rinnovabile e l’uso dell’energia nucleare avranno un ruolo fondamentale nella de-carbonizzazione delle attività produttive.
Secondo Eni i centri di produzione dell’energia nucleare generano oggi 1/3 dell’elettricità d’Europa.
Per far fronte al fabbisogno energetico nel secondo dopoguerra, i primi sei Stati fondatori della Comunità del Carbone e dell’Acciaio la CECA, da cui è nata la stessa Unione Europea, decisero di puntare sul nucleare per raggiungere l’indipendenza energetica. Gli stessi fondatori diedero vita alla Comunità Europea dell’Energia Atomica (Euratom) con l’obiettivo di contribuire alla ricerca e allo sviluppo di impianti per la produzione di energia da fissione per usi pacifici.
L’energia nucleare rappresenta una alternativa con basse emissioni di carbonio rispetto agli altri combustibili fossili con dei componenti critici dati dal controllo della temperatura della reazione e dello smaltimento delle scorte.
La fissione nucleare consiste nella divisione del nucleo atomico pesante per l’assorbimento di un neutrone, che da origine ad una reazione dove i neutroni emessi dalla fissione vanno a scindere altri atomi mantenendosi da sé.
La fusione nucleare lavora sulla base del principio di funzionamento delle stelle, in cui i nuclei di due o più atomi si uniscono tra loro, dando come risultato il nucleo di un nuovo elemento chimico. Nel sole, per esempio i nuclei di idrogeno si uniscono formando l’elio e liberando energia. A causa delle alte temperature di più di 100 000 000 di gradi del plasma, le reazioni sulla terra devono essere sospese nel vuoto, grazie a ciambelle magnetiche e schermi termici.
Ottenere profonde riduzioni delle emissioni globali di carbonio, richiederà una drammatica
ristrutturazione delle tecnologie impiegate nell’industria elettrica. Saranno necessarie regolazioni costanti per allineare le norme del mercato alle nuove tecnologie in fase di implementazione.
L’industria dell’energia nucleare ha interesse nella ricerca per garantire che i cambiamenti nella struttura del mercato siano coerenti con lo spiegamento di sistemi nucleari avanzati.
L’implementazione di soluzioni durature per la gestione del combustibile nucleare esaurito faciliterebbero notevolmente gli investimenti in nuove tecnologie nucleari.
Per visualizzare l’influenza dell’elettricità sullo sviluppo, di seguito viene mostrata la relazione tra indice di sviluppo umano rispetto al consumo di elettricità pro capite per diversi paesi.
Dyrecta Lab in qualità di Istituto di ricerca che opera nel settore della ricerca industriale e sviluppo sperimentale è da sempre attenta all’uso della tecnologia e della conoscenza per ideare nuove applicazioni atte a migliorare la vita reale