Il credito d’imposta ricerca e sviluppo 2017 è stato quadruplicato con la Legge di Bilancio 2017.
Ecco tutte le novità in arrivo su aliquota e spese agevolabili.
Credito d’imposta in ricerca e sviluppo 2017: con la Legge di Bilancio viene quadruplicato l’importo. Con l’approvazione in via definitiva della manovra finanziaria 2017/2019 cambiano gli importi agevolabili con il credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo. Le novità inserite dalla Legge di Bilancio 2017 riguardano sia il personale che gli investimenti strumentali.
Le novità introdotte con la Legge di Bilancio 2017 aumentano i benefici concessi alle imprese che investono in programmi di ricerca e sviluppo: il nuovo credito d’imposta sarà quadruplicato: da 5 milioni a 20 milioni di euro massimi annuali e la percentuale salirà al 50% per tutti i tipi di investimento che le imprese adotteranno per i programmi volti all’implemento di ricerca e sviluppo.
Il piano portato avanti dalle misure della Legge di Bilancio 2017 rientra nel progetto di Industria 4.0, con il quale il Governo punta all’innovazione dell’industria italiana e allo sviluppo tecnologico delle attività produttive.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede il credito d’imposta ricerca e sviluppo 2017 e quali le principali novità introdotte con la Legge di Bilancio 2017.
Credito d’imposta ricerca e sviluppo 2017: come cambia con la Legge di Bilancio
Con la Legge di Bilancio 2017 il credito d’imposta ricerca e sviluppo è stato confermato e raddoppiato: l’aliquota salirà al 50% per tutte le spese, a differenza delle disposizioni in vigore al 2016 che prevedono il 25% di credito d’imposta per l’ammortamento di investimenti strumentali e del 50% per l’assunzione di personale qualificato.
Il credito d’imposta ricerca e sviluppo 2017 vedrà ulteriormente incrementata la quota di spese agevolabili: in base a quanto previsto dal testo definitivo della Legge di Bilancio approvata il 7 dicembre, si passa dall’attuale investimento massimo di 5 milioni di euro a 20 milioni di euro (con una spesa minima di 30 mila euro), cinque volte maggiore rispetto a quanto previsto dalla disciplina del credito d’imposta ricerca e sviluppo 2016.
Il credito d’imposta ricerca e sviluppo 2017 è destinato a tutte le tipologie di imprese, agli enti non commerciali, a consorzi e reti d’impresa, a prescindere dalle dimensioni aziendali, dalla forma giuridica e dal settore di attività.
Per l’applicazione del credito d’imposta dovrebbe restare valido il criterio incrementale. Quindi il credito d’imposta ricerca e sviluppo è destinato alle spese in eccedenza rispetto agli investimenti realizzati nei 3 periodi d’imposta precedenti, sostenute per il periodo d’imposta agevolato.
Credito d’imposta ricerca e sviluppo 2017: aliquota unica 50% e spese quadruplicate
La novità approvata con la Legge di Bilancio 2017 è di particolare rilevanza per quel che riguarda l’applicazione dell’aliquota unica del 50%: non più la differenza tra le spese sostenute per i beni strumentali (25%) e il personale altamente qualificato (50%).
In base a quanto previsto ad oggi, il credito d’imposta ricerca e sviluppo al 50% agevolerà il calcolo dell’ammortamento previsto per gli investimenti complessivi dell’impresa.
Secondo quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2017 presentata dal Governo il 15 ottobre e approvata in via definitiva al Senato il 7 dicembre, il credito d’imposta ricerca e sviluppo al 50% si applica a:
- assunzione di personale altamente qualificato impiegato nella ricerca;
- quote di ammortamento acquisizione o utilizzazione strumenti e attrezzature;
- contratti di ricerca con università, enti di ricerca, imprese, start up innovative;
- competenze tecniche e privative industriali.
Saranno agevolate con l’applicazione del credito d’imposta al 50% quindi tutte le spese relative a ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale.
L’ammortamento degli investimenti umani e strumentali in ricerca è sviluppo al 50% è automatica. Per poter richiedere il credito d’imposta ricerca e sviluppo bisogna indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, nel quadro RU del modello Unico.
Si ricorda inoltre che il credito d’imposta ricerca e sviluppo può essere richiesto soltanto in compensazione, con la compilazione del modello F24, dal periodo d’imposta seguente a quello in cui sono state effettuate le spese in ricerca e sviluppo.