Aggiornato al 01.02.2022
Il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 su cui si fonda il Recovery Fund italiano, prevede l’investimento di circa 24 miliardi di euro per raggiungere due obiettivi fondamentali:
- Stimolare gli investimenti privati;
- Dare stabilità e certezze alle imprese con misure che hanno effetto da novembre 2020 a giugno 2023.
Con la trasformazione in chiave 4.0 è possibile gestire vere e proprie reti che mettono in comunicazione macchinari, impianti e strutture produttive, sistemi di logistica, stoccaggio delle merci e canali di distribuzione.
La parola chiave è, dunque, interconnessione.
Attraverso la trasformazione digitale e con l’implementazione di sistemi di produzione cyber-fisici, i siti produttivi sono in grado di reagire quasi in tempo reale alla variazione della domanda, delle specifiche di prodotto, dei flussi di approvvigionamento delle materie prime ecc…, ottimizzando i processi di trasformazione, riducendo errori e difetti, migliorando il time to market e assicurando flessibilità, velocità e precisione.
Gli effetti della trasformazione digitale si identificano in una nuova competitività delle imprese italiane che, diversamente, avrebbero difficoltà a competere con sistemi a basso costo del lavoro.
In questo articolo tratteremo gli aspetti del nuovo piano “Transizione 4.0”, relativi al credito d’imposta per i beni strumentali 4.0.
Chi può richiedere il Credito d’Imposta per Beni strumentali 4.0.
L’agevolazione è destinata alle imprese con strutture produttive ubicate in Italia, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito, che hanno effettuato investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali.
Per avere diritto al credito d’imposta 4.0, tuttavia, l’ordine per beni strumentali deve essere accettato dal fornitore o venditore entro il 31 Dicembre 2022, con un versamento di acconto da parte dell’acquirente pari ad almeno il 20% del costo totale del bene.
Le agevolazioni relative ai beni materiali e immateriali 4.0
Tra gli investimenti agevolabili si trovano, appunto, gli investimenti aventi ad oggetto beni materiali 4.0 ricompresi nell’allegato A della Legge Finanziaria 2017 (ex iper-ammortamento).
Per gli investimenti avvenuti dal 01/01/2022 al 31/12/2022 (30/06/2023 se entro il 31/12/2022 l’ordine è accettato e viene pagato un acconto di almeno il 20%), l’azienda ha diritto ad un credito d’imposta del:
- 40% del costo per la quota di investimenti fino a euro 2,5 milioni;
- 20% per la quota compresa tra euro 2,5 milioni e euro 10 milioni;
- 10% per la quota compresa tra euro 10 milioni e euro 20 milioni.
Requisiti di un bene strumentale 4.0
Per beni strumentali materiali si intendono tutti quei beni materiali destinati allo sviluppo e al miglioramento tecnologico dell’azienda in ottica digitale – l’elenco dei beni strumentali materiali che rientrano nel piano di agevolazione credito d’imposta industria 4.0 si trova nell’Allegato A relativo alla legge 232 dell’11 Dicembre 2016. Si tratta, comunque, di beni strumentali computerizzati, o il cui funzionamento è gestito da sensori e azionamenti, e quindi acquisti in ambito meccatronico, robotico, delle nanotecnologie, stampa 3D, sviluppo di materiali.
Affinchè un bene materiale si configuri nel segmento 4.0, deve rispettare i 5 requisiti:
- controllo per mezzo di CNC e/o PLC;
- interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica;
- integrazione con il sistema logistico della fabbrica e/o altre macchine;
- interfaccia uomo-macchina semplice ed intuitiva;
- rispondenza ai più recenti standard in termini di sicurezza.
In aggiunta, vi sono ulteriori 3 requisiti:
- sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
- monitoraggio in continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
- caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistemi cyberfisici)
di cui almeno due devono essere presenti sui beni da agevolare.
Anche per i beni immateriali vige il principio che essi devono essere destinati al miglioramento tecnologico dell’impresa in ottica digitale. Nei beni strumentali immateriali rientrano quindi software, sistemi, piattaforme, applicazioni.
Per quanto riguarda gli investimenti aventi ad oggetto beni immateriali 4.0 ricompresi nell’allegato B, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del:
- 20% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1.000.000 euro.
Come usufruire dell’agevolazione
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di avvenuta interconnessione dei beni (non dall’acquisto o dall’investimento, quindi, ma dalla messa in funzione secondo gli estremi del paradigma 4.0) in diretta liquidazione con gli F24.
In relazione agli investimenti materiali ed immateriali 4.0, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato (obbligo per importo superiore ai 300.000 euro), da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli negli elenchi degli allegati A e B e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Il documento deve contenere:
- La descrizione dei beni strumentali acquistati e delle sue componenti e accessori, compresa l’indicazione del costo come indicato in fattura, o nei documenti di leasing;
- Descrizione delle caratteristiche che soddisfano i requisiti per il riconoscimento dell’agevolazione;
- Verifica dell’interconnessione con allegata la documentazione che dimostra la presenza e il funzionamento del dialogo continuo tra macchine e sistema informativo;
- Documentazione relativa ai flussi di dati riferiti all’integrazione delle macchine con il sistema produttivo.
Il credito d’imposta 4.0 è cumulabile con il Bonus Investimenti Sud, anche se esse hanno come oggetto gli stessi costi, a condizione che il cumulo dei crediti non sia superiore al costo sostenuto.
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