Le prestazioni sanitarie attraverso la Telemedicina sono entrate ufficialmente nelle opportunità offerte da Servizio sanitario nazionale.
In questo particolare momento storico, caratterizzato dalla pandemia da Covid- 19, è essenziale un rinnovamento organizzativo e culturale della gestione dei pazienti e di riorganizzazione delle attività sanitarie, clinico-assistenziali e di riabilitazione necessaria per garantire la massima continuità assistenziale, in linea con i principi di primary health care raccomandati dall’OMS.
Da questo stato di crisi è nata dunque un’opportunità unica per favorire l’attivazione degli strumenti di sanità digitale per un servizio più in linea con i tempi e le necessità delle persone e delle organizzazioni, soprattutto a livello territoriale.
Obiettivo della Telemedicina è garantire la fruizione dei servizi sanitari da parte degli assistiti, senza recarsi fisicamente presso le strutture sanitarie, ma attraverso lo scambio sicuro di dati, immagini, documenti rendendo le prestazioni equivalenti a quelle tradizionali e ufficialmente riconosciute.
Nello specifico, la Telemedicina può gestire le attività di emergenza sanitaria, sfruttando le caratteristiche della trasmissione telematica per scambiare informazioni cliniche, garantisce l’equità di accesso alle cure (per esempio in aree difficilmente raggiungibili), migliora la qualità dell’assistenza evitando ai pazienti di recarsi fisicamente presso gli studi o le strutture sanitarie(particolarmente utile nei casi di disabilità motoria) e permettendo agli specialisti di gestire gli assistiti presso il loro domicilio.
Altro vantaggio delle soluzioni di telemedicina è il contenimento della spesa sanitaria pubblica. Secondo i più recenti dati Eurostat, la spesa sanitaria italiana ammonta all’8,9% del PIL, dato destinato ad aumentare se si pensa che si prevede una spesa per l’assistenza dei malati cronici di oltre 70 miliardi di euro entro il 2028.
L’emergenza sanitaria ha accelerato gli investimenti nelle tecnologie digitali in ambito sanitario, che in precedenza erano limitati a progetti di sperimentazione. Secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, 3 specialisti su 4 apprezzano i vantaggi della Telemedicina e intendono utilizzarla in modo continuativo.
Secondo i medici di Medicina generale, è possibile svolgere attraverso strumenti digitali il 30% delle visite a pazienti cronici, mentre per i medici specialisti la percentuale scende al 24%. I servizi che i medici e gli specialisti ritengono più interessanti sono il Telelconsulto e il Telemonitoraggio, seguiti da Teleassistenza e Telecooperazione.
L’attivazione di un servizio di telemedicina in generale richiede l’adesione preventiva del paziente o del familiare autorizzato per la disponibilità ad un contatto telematico e la interazione documentale/informativa con lo specialista secondo le specifiche tecniche e le normative vigenti riguardanti privacy e sicurezza.
Ma vediamo cosa, secondo le Linee Guida nazionali del Ministero della Salute, permette di fare la Telemedicina e in quali modalità va erogata:
- Televisita: il paziente interagisce real time col medico, avvalendosi del supporto di un caregiver se necessario. Deve essere garantita la possibilità di scambiare in tempo reale dati clinici, immagini, audio-video e referti medici relativi al paziente. La televisita è relativa alle attività di controllo dei pazienti la cui diagnosi è già stata formulata nel corso di una visita in presenza e che non richiedono la completezza dell’esame obiettivo del paziente, quale ispezione, palpazione, auscultazione e percussione. Sarà il medico a decidere in quale misura l’esame a distanza è sufficiente o se il completamento dello stesso debba avvenire in presenza.
- Teleconsulto: il professionista interagisce a distanza con uno o più colleghi, anche attraverso videoconferenza, per sottoporre un caso clinico, condividendo dati clinici, referti, immagini e audio-video per ricevere, per esempio una second opinion. Non necessariamente il paziente viene coinvolto in questa procedura e può avvenire anche in modalità asincrona.
- Telerefertazione: il medico rilascia una relazione dopo aver sottoposto un paziente a un esame clinico o strumentale il cui contenuto è quello tipico delle refertazioni eseguite in presenza e che viene scritta e trasmessa per mezzo di sistemi digitali e di telecomunicazione adeguati, efficaci e sicuri. Il telereferto formalizza la telediagnosi con firma validata del medico.
- Telemonitoraggio: consente ai pazienti o ai caregivers di condividere quotidianamente o a richiesta del medico le misurazioni dei parametri attraverso dispositivi medicali di semplice utilizzo quali glucometro, spirometro, pulsossimetro, termometro, ECG, ecc…o di dispositivi indossabili che permettono una rilevazione real life. In tal modo i supervisori preposti al controllo possono visualizzare lo storico delle misurazioni e gestire gli stati di alert in maniera tempestiva.È un supporto particolarmente adatto alle prestazioni nell’ambito dei PAI(piano assistenziale individualizzato) e nei PDTA( Piano diagnostico terapeutico assistenziale) in cui i pazienti sono inseriti in percorsi di follow up da patologia nota.
- Telecooperazione: consiste nell’assistenza fornita da remoto da un medico o altro operatore sanitario ad un altro medico o altro operatore sanitario impegnato in un atto sanitario. Il
termine viene anche utilizzato per la consulenza fornita a quanti prestano un soccorso d’urgenza.
Dyrecta Lab, in qualità di Istituto di Ricerca e Sviluppo e di Centro di Trasferimento Tecnologico e precursore di soluzioni innovative in diversi ambiti, ha da tempo concentrato la sua attenzione nello sviluppo di progetti di telemedicina in linea con i principi dell’OMS di “patient centricity”.
La soluzione in cloud implementata permette l’erogazione dei servizi sopra descritti in conformità alle norme vigenti da parte di medici, specialisti e organizzazioni.
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