Questo 2021, WhatsApp apporterà un cambiamento nel trattamento dei dati per l’aggiornamento sulla privacy e la sicurezza. Il cambiamento sarà approvato entro l’8 febbraio, pena la disattivazione dell’account. Gli utenti hanno ricevuto un messaggio con la notificazione del cambiamento, che li ha disorientati, vedendo in esso un potenziale pericolo per la sicurezza dei propri dati.
Pochi anni fa, il 19 febbraio 2014, WhatsApp è stata comprata da Facebook, per 19 miliardi di dollari ed oggi conta con 1 miliardo e 600 milioni di utenti attivi in oltre 180 paesi.
La messaggeria istantanea di Whatsapp è gratuita, però le entrate si ricavano dal consumo dell’informazione personale. Se gli utenti accettano le nuove condizioni, loro permetteranno che l’applicazione abbia accesso ai messaggi di testo, contatti, registrazioni, acquisti e provenienza unificata.
I dati generati sulla base delle abitudini dei clienti, o i loro pensieri dietro le pubblicazioni possono essere utili alle aziende che vogliano promuovere un messaggio persuasivo diretto e legato alla vendita.
Se gli utenti non fossero d’accordo con le nuove condizioni, dopo il secondo sabato del mese, non avrebbero più accesso al loro account. Questo implica che, anche se i profili restassero inattivi, Whatsapp cancellerà i dati dopo 120 gg. Questo cambiamento sta avvenendo a causa del fatto che durante la primavera del 2019, Facebook ha fatto pubblica la sua visione sulla privacy legata all’integrazione di Whatsapp, Instagram e Messanger per promuovere un’esperienza più convergente.
Dopo quest’annuncio diversi utenti hanno optato per altre applicazioni dalle funzioni analoghe, fenomeno che costituisce comunque un campanello d’allarme per la galassia Zuckerberg.
Nella sola prima settimana del 2021, WhatsApp ha avuto un calo dell’11% rispetto alla settimana precedente: nello stesso periodo in 7,2 milioni hanno scaricato Telegram.
Telegram è una piattaforma nella quale il contenuto è cifrato, i messaggi dopo un po’ di tempo si autodistruggono senza lasciare alcuna traccia che possa essere usata a scopo di lucro.
Un’altra tra le app emergenti è Signal, che dopo l’endorsement di Elon Musk (che con un tweet ne ha suggerito il download) ha visto un’impennata talmente forte e improvvisa da mandare in tilt il sistema di notifiche dell’invio dei codici di verifica.
Signal Private Messenger è un’applicazione software gratuita e open source per Android, iOS e desktop Windows, Mac e Linux che utilizza la crittografia end-to-end per proteggere i messaggi di testo, di immagini e audio e video oltre che le conversazioni telefoniche tra gli utenti dell’app stessa.
Inoltre, Signal è l’unico sistema di messaggistica che combina insieme il protocollo Extended Triple Diffie-Hellman (X3DH), l’algoritmo Double Ratchet, le pre-chiavi e utilizza Curve25519, AES-256 e HMAC-SHA256 come primitive crittografiche.
Sia Telegram che Signal si differenziano per una maggiore sicurezza per la privacy, a partire dalle chat criptate.
Signal in particolare utilizza una diversa e più sicura gestione dei dati sensibili, come la data e ora di invio dei messaggi, i numeri di telefono del mittente e del destinatario e la loro localizzazione.
Ma le nuove regole di WhatsApp, sono davvero preoccupanti? Cosa c’è dietro il panico da privacy che spinge la migrazione di massa degli utenti? In realtà la questione è complessa: se da un lato è vero che non accettare i nuovi termini significa non poter usare più WhatsApp. Per gli utenti italiani ed europei, dunque, non cambierà nulla: lo stesso Director of Policy di WhatsApp, Niamh Sweeney, ha spiegato che «non ci sono modifiche per il data sharing in Ue. WhatsApp non condivide i dati degli utenti europei con Facebook a scopi commerciali», ha sottolineato sul suo profilo Twitter.
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