Italia seconda classificata in Europa nel 2017 per grado di attrattività dei capitali stranieri. Il nostro Paese, secondo il “Digital Tax Index di Price Waterhouse Cooper” (PwC), è dietro solo all’Irlanda. L’indice calcola l’effettivo onere fiscale sugli investimenti in digitalizzazione d’impresa nei paesi europei. Il clamoroso risultato è soprattutto la conseguenza delle politiche finanziarie nazionali e del credito di imposta per gli investimenti in Ricerca e Sviluppo. Le imprese operanti sul territorio nazionale possono, in caso di incapienza, portare il credito di imposta per gli investimenti negli anni futuri. Con questa politica vengono di fatto agevolati gli investimenti delle imprese in Ricerca e Sviluppo.
Secondo il Rapporto PwC, nel 2017 sono più di 16.000 le imprese, prevalentemente società di capitali, che hanno beneficiato del credito d’imposta. Quasi il 90% delle imprese sono concentrate nel Centro/Nord Italia e trattasi per oltre il 60% di attività industriali.
A livello mondiale l’Italia, secondo la classifica stilata dalla Società di Consulenza americana A.T. Kearney, è decima, davanti ad India, Brasile e Olanda, ritornando ai livelli di competitività e di attrattività che aveva agli inizi del nuovo secolo.
Fonte: Fiscopiu